Assonometria cavaliera di un cubo impossibile
La rappresentazione assonometrica di un cubo (o di qualsiasi altro oggetto nello spazio) può seguire le normali regole di ordine spaziale oppure può talvolta infrangere queste regole, pur mantenendo formalmente lo stesso procedimento per la costruzione proiettiva del solido. Questo è il caso del “cubo impossibile”: la rappresentazione assonometrica rimane formalmente valida, ma le comuni regole di coerenza spaziale, derivanti dalla nostra normale esperienza percettiva, non vengono rispettate. Infatti in questo caso si verifica una sorta di contraddizione o paradosso spaziale: uno degli spigoli del solido, che normalmente dovrebbe trovarsi in secondo piano perché pił arretrato, si sovrappone invece ad uno degli spigoli (o sarebbe più corretto parlare di aste a sezione quadrata) che si trova in primo piano. Il risultato è la rappresentazione di un oggetto che non potrebbe mai esistere materialmente, e il nostro sistema psico-percettivo viene tratto in inganno e non riesce a darne una corretta interpretazione. Il solido rappresentato può essere visto come una struttura (o telaio) di forma cubica, con aste disposte lungo gli spigoli che presentano una sezione quadrata. Il tipo di rappresentazione assonometrica è del tutto analogo all'assonometria cavaliera rapida, ma in questo caso il rapporto di riduzione applicato alle unità sull'asse y è uguale a 0,7 e non a 0,5. Ho voluto adottare questo rapporto di riduzione, non consueto nell'assonometria cavaliera, per dare del cubo una visualizzazione più equilibrata e dunque più credibile, stabilendo un rapporto più bilanciato tra larghezza, altezza e profondità del solido. Naturalmente si tratta comunque di una assonometria obliqua, con i raggi proiettanti inclinati rispetto al quadro assonometrico e con quest'ultimo parallelo al piano assonometrico XZ. Se vuoi seguire tutta la sequenza di costruzione del disegno ti consiglio di consultare il file pdf multipagina scaricabile.