Proiezioni ortogonali con ombre di un portico
La teoria delle ombre utilizzata nelle proiezioni ortogonali può in certi casi essere utilmente applicata nella rappresentazione in pianta e in alzato di volumi, ambienti o particolari architettonici. Questo è infatti il caso del disegno a fianco, che rappresenta una pozione di un portico sia in pianta che in alzato, formato da archi a tutto sesto poggianti su semplici pilastri a sezione rettangolare e delimitato da una parete di fondo verticale uniforme e continua. Ovviamente la rappresentazione in pianta è del tutto simile ad una proiezione ortogonale sul PO, così come una rappresentazione in alzato lo è ad una proiezione sul PV. Dopo aver disegnato il portico nelle due viste, bisogna individuare il contorno dell'ombra degli archi e dei pilastri sulla parete di fondo del portico: questa parte del problema è in effetti la parte pił interessante dell'esercitazione. Se si osserva la conformazione spaziale di quest'ambiente architettonico, ci si rende conto che la separatrice d'ombra deve seguire per un tratto il bordo esterno e per un altro tratto il bordo interno del pilastro e dell'intradosso dell'arco. Questo si verifica perché tutta la struttura del portico ha un certo spessore. Proiettando quindi sulla parete di fondo i due centri dei profili semicircolari degli archi, potremo di conseguenza disegnare su questa parete direttamente l'ombra dei due profili (interno ed esterno) dell'intradosso dell'arco. Tale ombra è identica ai profili oggettivi e rimane semicircolare perché essi sono paralleli alla parete di fondo. Noterai (segui lo svolgimento con il file pdf multipagina scaricabile) che le ombre dei due profili si intersecheranno nei punti T″1, T″2, T″3; questi rappresentano i punti in cui il contorno dell' ombra passa dalla proiezione del profilo esterno a quello interno dei bordi intradossali di ogni arco.