Prospettiva a quadro inclinato di un segmento verticale
L'esercitazione illustrata accanto è un caso semplice di prospettiva a quadro inclinato, molto
istruttiva perché il procedimento descritto per rappresentare un semplice segmento ortogonale
al piano geometrale, è anche utilizzato per trovare l'altezza dei solidi da rappresentare con
quadro prospettico comunque inclinato rispetto al piano orizzontale α (piano geometrale).
Il disegno preparatorio è stato sviluppato nelle due viste orizzontale e di profilo, in
modo da fissare sia l'altezza del punto di vista nonché le distanze a, b, dei rispettivi punti
notevoli K e P (descritti in seguito), sia l'inclinazione dell'asse principale PV-PP rispetto
alla verticale (o rispetto al geometrale). Nel caso di quadro prospettico inclinato, il punto
principale PP non appartiene alla linea d'orizzonte LO, che nel disegno coincide con fα,
retta di fuga del piano α.
Il segmento verticale è stato posizionato in modo da avere il vertice B inferiore
coincidente col piano α; tale vertice è inoltre individuato dalla intersezione delle
rette r ed s. Altri punti notevoli trovati nel disegno preparatorio sono il punto K, che giace
sulla fα e sul piano proiettante γ (ortogonale al quadro e passante per PV) e il
punto P, appartenente alla LT e allo stesso piano γ.
Nel disegno preparatorio sono state inoltre individuate le due fughe Fr ed Fs sulla LO e
una terza fuga, molto importante, denominata Ft, che non appartiene alla LO ma alla fγ,
fuga della retta t alla quale appartiene il segmento suddetto e di tutte le rette parallele a
t che sono ortogonali al piano α geometrale.
Il disegno della restituzione prospettica comincia con il giusto posizionamento di tα
e fα, fuga e traccia del geometrale, che devono essere distanti da PV rispettivamente
delle quantità a, b. Ft viene individuata ribaltando sul quadro il punto di vista e tracciando
la perpendicolare al segmento (PV)-K fino ad intersecare tγ coincidente con fγ. Si
riportano anche ovviamente sulla fα le fughe Fr e Fs, mentre sulla tα le tracce Tr
e Ts. Vedi anche il passo 13/26 del pdf multipagina, che ti consiglio di seguire per
comprendere meglio i passaggi descritti.
Il punto M, riportato anche nella restituzione prospettica, viene determinato
precedentemente nel disegno preparatorio semplicemente ribaltando sul quadro il punto PV
facendolo ruotare attorno a Ft in modo da descrivere un arco nel piano γ. Si disegni
adesso sul quadro un segmento di estensione uguale all'altezza h e di estremi (R) superiore
e Tr quello inferiore, come descritto nel passo 18/26. Per comprendere meglio questa fase del
procedimento ti consiglio di vedere anche i passaggi precedenti dal 15/26 al 17/26, dove il
disegno preparatorio è stato rappresentato più in dettaglio. L'estremo superiore R è stato
messo tra parentesi perché esso rappresenta il ribaltamento sul quadro dell'estremo superiore
R di un segmento verticale con vertice inferiore coincidente con Tr, che risulta pertanto
parallelo al segmento verticale che si vuole rappresentare in prospettiva. Questo segmento
verticale, parallelo al segmento A-B da rappresentare, ribaltandosi sul quadro compierebbe un
movimento di rotazione attorno al suo vertice inferiore con un angolo uguale a quello
precedentemente ottenuto dal ribaltamento di PV per trovare il punto M. Tale ribaltamento
dovrà compiersi lungo un piano β parallelo al piano γ (passo 17/26). Come si può
notare, le rette v, u, passanti la prima da PV e M e la seconda da R e (R), sono rette
parallele. Questo vuol dire che il punto M è anche il punto di fuga della retta u e di tutte
le rette parallele ad essa.
Tenendo conto di quest'ultima constatazione, è lecito individuare sulla prospettiva della
retta n, perpendicolare al piano geometrale α e con Tn ≡ Tr, il punto P1,
prospettiva dell'estremo superiore R del segmento verticale sopra descritto (passo 20/26);
del resto la congiungente M-(R)-P1 è anche la prospettiva della retta u descritta nel disegno
preparatorio (passo 17/26), ricordando che essa deve convergere verso M, che rappresenta anche
il suo punto di fuga, come già affermato in precedenza. Poichè la retta n ha la sua traccia
sulla LT coincidente con la traccia Tr, è possibile collegare P1 con Fr e trovare per
intersezione con la retta t, passante per il vertice di base B, il vertice superiore A del
segmento in prospettiva (passo 22/26), completando in tal modo la rappresentazione del
segmento A-B in prospettiva.
Se si immaginasse di ribaltare sul quadro la retta t in modo da farle compiere un
movimento di rotazione attorno alla tβ mantenendo invariato l'angolo da essa formato
con la traccia del suddetto piano, tale retta ribaltata (n) dovrà essere parallela alla
congiungente (PV)-Fn. Individuando sulla n ribaltata il punto (P1), distante della quantità
h da Tn, osserveremo che P1 in prospettiva, il suo corrispondente (P1) e il punto di vista
ribaltato (PV), risultano essere esattamente allineati (passo 26/26) nella corrispondenza
data dalla omologia piana con asse dell'omologia dato dalla tβ e centro dell'omologia
coincidente con (PV). Questa è una ulteriore prova dell'esattezza del procedimento per
individuare l'estremo superiore B del segmento in prospettiva.